BIOGRAFIA
(seconda
parte)
9.
DOMENICO
MODUGNO E L'AVVIO NEL CINEMA
Come già
detto, Modugno aveva in esclusiva Franco e Ciccio per
cinque anni. Il loro primo impegno fu la partecipazione
alla commedia musicale "Rinaldo in campo"
di Garinei e Giovannini, uno spettacolo molto atteso che
ebbe una serie di rinvii. I due autori, benchè
conoscessero già Franco e Ciccio, li sottoposero ad un
provino. Per l'occasione i due siciliani affittarono il
teatro Altieri, ingaggiarono per un giorno una compagnia e
concentrarono in due ore tutto il meglio del loro
repertorio. Garinei e Giovannini decisero di usare alcuni
di quegli sketch e costruirono i personaggi di due
briganti siciliani dell'epoca risorgimentale: Franco era Prorunasu
e Ciccio era Facciesantu. Tuttavia un nuovo
incidente fece slittare la data della prima alla stagione
'61-'62: durante le prove Modugno si infortunò ad una
gamba. Per ammortizzare i costi della sosta forzata, si
decise di ripiegare su di un film. Fu in questo modo che
nacque il primo film in cui Franco e Ciccio erano
protagonisti. Nel 1961, diretto da Riccardo Pazzaglia, uscì
"L'onorata società",
una commedia con una trama curata, che trattava di una
questione di mafia, a cui presero parte oltre a Modugno
(con la gamba ingessata ovviamente) anche altri attori
noti, come Rosanna Schiaffino e Tiberio Murgia. In più
appariva in un ruolo secondario anche il grande Vittorio
De Sica, a cui fu ripagato il "favore"
grazie alla partecipazione di Franco e Ciccio nel film da
lui diretto in quello stesso anno, "Il
giudizio universale", una pellicola piena
di simbolismi, surreale, che si presta a diverse analisi
sociali, che però fu un insuccesso commerciale, al punto
che, pur di rilanciarlo, fu pubblicizzato come "il
film più comico dell'anno con Franchi e Ingrassia".
In realtà la loro era una piccola parte: interpretavano
il ruolo di due disoccupati che si disputavano un posto di
lavoro come custode di un teatro. Tuttavia ciò era la
dimostrazione della notorietà che i due attori avevano
conquistato, al punto che la loro presenza costituiva già
in partenza garanzia di comicità. In oltre, a questo film
presero parte anche altri grandi attori, quali Vittorio
Gassman, Alberto Sordi, Fernandel, Nino Manfredi, Renato
Rascel, Silvana Mangano, oltre a De Sica e a Modugno.
Nonostante l'imponente cast fu comunque un flop sia per il
pubblico che per la critica.
10.
RINALDO
IN CAMPO
A causa
dell'infortunio a Modugno, la prima dello spettacolo
"Rinaldo in campo" dovette slittare alla
stagione '61-'62, al teatro Sistina di Roma. Scritto e
diretto da Garinei e Giovannini, fu uno dei più grandi
successi teatrali italiani di tutti i tempi, registrando
record d'incassi mai raggiunti in questo campo.
Particolarmente apprezzate le musiche, composte da
Domenico Modugno: famosissime sono divenute le canzoni
"Tre somari e tre briganti", cantata da
Modugno, Franchi e Ingrassia e "La bandiera",
che viene anche insegnata ai bambini delle scuole
elementari. "Rinaldo in campo" ha anche
rappresentato l'Italia al Festival Internazionale del
Teatro in Francia, con enorme successo di critica.
11.
LA
ROTTURA CON MODUGNO
Dal 1961
al 1963, Franco e Ciccio parteciparono ad una serie di
film percependo compensi bassi rispetto agli standard
degli altri attori. La scelta di affidarsi ad un agente
cinematografico, Amleto Adani, inasprì i rapporti con
Modugno che, di fatto, vedeva venir meno il contratto
precedentemente stipulato fra di loro. Come parziale
"risarcimento", Franco e Ciccio presero parte a
titolo gratuito al film di Modugno "Tutto
è musica" (1963), che non ebbe un gran
seguito. Modugno li volle nuovamente insieme per recitare
in una nuova commedia musicale: "Tommaso d'Amalfi",
di Eduardo De Filippo. Purtroppo De Filippo aveva scritto
i personaggi (Franco fu "Cacuocciolo" e
Ciccio "Sfingione", due popolani) prima
di sapere che avrebbe avuto a disposizione Franco e
Ciccio. Pertanto fu molto evidente il disagio di dover
vestire dei panni così stretti per due grandi personalità
come Franchi-Ingrassia: il loro impiego fu solo
un'inadeguatezza dettata dal successo del momento. Lo
spettacolo non bissò il successo della rappresentazione
precedente. Dopo una serie di spettacoli a Roma e a
Milano, la compagnia si sciolse; quando poi, per ragioni
sindacali, Modugno fu costretto a ricostituirla, Franco e
Ciccio rifiutarono perchè avevano assunto nuovi impegni
di lavoro, e così il rapporto con il cantante si
interruppe. Dopo diversi anni torneranno amici, anche se
non più come una volta.
12.
L'INIZIO
DI UNA BRILLANTE CARRIERA ARTISTICA
Ebbe così
inizio una delle filmografie più vaste del cinema
italiano. Franco e Ciccio cominciavano ad essere contesi
dai registi che potevano disporre così di due attori di
"razza", che davano una certa sicurezza sia per
gli incassi che per la comicità, in più il loro ingaggio
era decisamente basso. Si lavorava a ritmi forsennati,
spesso diretti da registi mediocri o con sceneggiature
inconsistenti. Ciccio rivela che solitamente litigavano
sulla scelta delle sceneggiature, ma poi finivano per
accettarle tutte, per il timore di rimanere senza lavoro.
All'inizio degli anni '60, ottennero soprattutto piccole
parti: solitamente proponevano qualche sketch in cui i
loro personaggi, due siciliani stolti e ingenuotti,
finivano per essere coinvolti dall'evolversi della storia.
Così accadde per "Cinque
marines per 100 ragazze", "Pugni,
pupe e marinai", "Le
massaggiatrici", "Gerarchi
si muore" e "I
tre nemici". In altri film ebbero a
disposizione un intero episodio (i film a episodi erano
molto in voga negli anni '50 e '60, perchè consentivano
di ridurre i tempi e i costi del lavoro e soprattutto
perchè in questo modo si poteva disporre di un cast più
ampio di maggior richiamo per il pubblico) dove comunque i
loro personaggi erano più o meno sempre quelli già
citati prima: ciò avvenne in "I
motorizzati", "La
donna degli altri è sempre più bella",
"Avventura al motel",
"Obiettivo ragazze"
e "Gli imbroglioni".
Fra i primi 20 film, oltre al già citato "L'onorata
società", ebbero modo di essere
protagonisti assoluti solo altre tre volte: in "I
due della legione", nel cui cast figura
anche un grande imitatore dell'epoca, Alighiero Noschese;
"Il
giorno più corto", che fu un film
"speciale", nato per salvare la gloriosa casa di
produzione Titanus che attraversava un periodo difficile
(a questo film presero parte molti attori famosi, da
Walter Chiari a Ugo Tognazzi, Peppino ed Eduardo De
Filippo, da Totò a Macario, tutti lavorarono gratis);
infine "Due
samurai per cento geishe", film
che più si avvicina a quella che sarà la successiva
produzione "classica" dei due comici. Il film
del 1962 "Maciste contro
Ercole nella valle dei guai" che vedeva
come protagonisti principali Raimondo Vianello e Mario
Carotenuto, dato che non incassò granché, fu
successivamente re-distribuito col titolo "Franco,
Ciccio e Maciste contro Ercole nella valle dei guai",
per sfruttare l'onda del successo e della popolarità che
i due palermitani ottennero grazie al cinema.
13.
LA
COPPIA D'ORO DEL CINEMA ITALIANO
Il 1962
fu un anno molto importante per la coppia
Franchi-Ingrassia perchè ottennero i primi riscontri
estremamente positivi ai botteghini, che gli valsero
appunto l'appellativo di "coppia d'oro"
del cinema italiano, e perchè ebbero modo di lavorare con
due dei registi che sapranno sfruttare al meglio le loro
grandi doti comiche e la loro naturale capacità
d'improvvisazione (che servì enormemente, in quindici
anni di film, a sopperire alle carenze di alcuni soggetti
non sempre all'altezza della situazione). Si tratta di Giorgio
Simonelli (che nel '62 fece "Gerarchi
si muore") e Lucio Fulci (che
li diresse per la prima volta in "I
due della legione") che ebbero modo di
dirigere per ben 12 volte il primo e per 13 volte il
secondo, la pregiata coppia di comici. Fra tutti questi
lungometraggi vennero fuori alcuni dei film più
divertenti, popolari e redditizi dei due siciliani: ad
esempio, Simonelli diresse l'intera tetralogia incentrata
sulla serie dei mafiosi ("I
due mafiosi", "Due
mafiosi nel far-west", "Due
mafiosi contro Goldginger" e
"Due mafiosi contro
Al-Capone") mentre a Fulci si
devono titoli quali "002
agenti segretissimi", "Come
svaligiammo la banca d'Italia",
"Il lungo, il corto, il
gatto". "I
due della legione", l'ottavo film
interpretato da Franco e Ciccio e appena il secondo con
loro protagonisti assoluti, fu il primo di una lunga serie
di successi commerciali che arricchiranno e salveranno
tanti produttori cinematografici. A fronte di un costo
produttivo del tutto irrisorio (appena 100 milioni
investiti) e per di più ostacolato da un'agguerrita
concorrenza del ben più quotato "Sodoma e Gomorra"
di Robert Aldrich distribuito dalla Titanus, il film uscì
con un certo pessimismo, al punto che la casa produttrice,
sempre la Titanus, lo distribuì reclamizzandolo
come prodotto dalla "Ultra Film", nella
volontà di non esporsi per un flop quasi certo. Quando
nei primi giorni di programmazione il film di Franco e
Ciccio incassò addirittura il doppio dell'antagonista, la
Titanus optò per un cambio di strategia e redistribuì
nuovo materiale pubblicitario con la chiara e
"orgogliosa" dicitura: << La Titanus ha
l'onore di presentare al pubblico italiano la nuova coppia
di comici Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, in "I
due della legione" >>. Il film, al termine
della sua programmazione nelle sale, ebbe modo di
incassare una cifra stratosferica per l'epoca, circa 500
milioni di lire! Così verranno poi fatti gli altri film
di Franco e Ciccio: budget limitatissimi, in media
potevano contare su 110-120 milioni, raramente si arrivava
a 150 milioni); tempi di lavoro forsennati, un vero record
fu girare "Don Franco
e don Ciccio nell'anno della contestazione"
(1970) che fu completato in sole 3 settimane;
sceneggiature e regie di basso spessore, poichè si faceva
affidamento sull'improvvisazione e sul grande bagaglio
comico dei due assi emergenti. Nonostante tutto,
puntualmente, i film di Franco e Ciccio sbancavano i
botteghini, infischiandosene dei crudeli quanto ridicoli
attacchi della critica dell'epoca, perchè ormai quei due
ex guitti di strada erano entrati nel cuore della gente,
che non si stancava mai di seguire, di settimana in
settimana, al cinema le loro strambe e divertenti
avventure. Mediamente, un loro successo incassava fra i
600 e gli 800 milioni di lire e, più volte, si è anche
superato il miliardo (ovviamente in riferimento agli anni
'60-'70, quando un miliardo di lire valeva 10 volte più
rispetto agli anni '90). Decisamente rari (soprattutto se
consideriamo i soli film con Franco e Ciccio protagonisti)
furono i flop, se così possiamo definirli, perchè
parliamo sempre di un incasso che si attestava fra 100-200
milioni.
14.
UNA
PRODUZIONE SMISURATA
Dopo il
1963, con già 20 titoli all'attivo, realizzati in appena
4 anni, iniziò una sorta di triennio d'oro per la coppia
Franchi-Ingrassia. Innanzitutto saranno tre anni
caratterizzati da una loro costante presenza nei cinema
italiani, visto che in questo breve arco di tempo vennero
girati addirittura 38 film! (16 nel 1964, 15 nel
1965 e 7 nel 1966). Anche se per alcuni si trattò di
semplici apparizioni in un episodio, costituiscono un vero
e proprio primato, reso possibile dai tempi di lavorazione
che erano molto ridotti grazie all'assenza di rigidità
dalle sceneggiature e dalle regie, e soprattutto grazie
all'enorme abnegazione che i due comici mettevano nel loro
lavoro. E' esemplare, a tal proposito, una dichiarazione
di Castellano e Pipolo, due celebri autori comici che
ebbero modo di lavorare con Franco e Ciccio in un paio di
film e in qualche varietà televisivo: <<In un
mondo di comici costruiti e avari che dosano il loro
umorismo con il contagocce, Franco e Ciccio si sono sempre
offerti generosamente al pubblico, dandogli molto più di
quanto a loro chiedessero produttori e sceneggiatori >>.
Ormai erano diventati padroni di uno standard di comicità
che gli consentiva di lavorare a pieno ritmo ai vari film
e, ad un certo punto, fare un film si ridusse ad una
semplice esecuzione di personaggi, mentre lo scenario era
diventato un mero contorno: per loro essere militari,
mafiosi, ladri, guardie, nordisti, sudisti, non aveva
alcuna importanza, riuscivano sempre ad entrare nei
meccanismi giusti per piacere al loro pubblico. Ciccio era
quello che voleva un pò parsimoniare le uscite della
coppia, cercando di scegliere le proposte migliori, ma
Franco finiva sempre per convincere il compagno ad
accettare tutto, un po' per paura di restare senza lavoro,
un po' per avere continuità e competitività sul mercato,
rispetto agli altri attori, e un po' per mantenere stabile
il rapporto con il pubblico. Inoltre ricordiamoci che tra
un film e l'altro ebbero anche modo di continuare a fare
serate in giro per l'Italia, a partecipare in veste di
ospiti a tanti programmi televisivi e radiofonici, a far
parte del cast fisso del "Cantatutto" in
onda sulla rete nazionale (il vecchio nome di Raiuno) nel
1964 e a condurre "I due nel sacco" nel
1966. Tornando ai 38 film realizzati nel triennio d'oro,
non possiamo ignorare gli enormi introiti che la maggior
parte delle pellicole portarono ai produttori, coloro che
più si arricchivano, visto che i nostri comici oltre a
non risparmiarsi sul lavoro, accettavano dei compensi
molto bassi rispetto al loro effettivo valore (e rispetto
alla media che incassavano i loro colleghi di allora). Si
calcola che, nel complesso, i film con Franchi e
Ingrassia, nel solo 1964, incassarono la bellezza di 7
miliardi e 300 milioni circa di vecchie lire; in parole
povere, questa coppia, da sola, valeva il 10% dei
guadagni globali del cinema italiano in quell'anno. Tra i
loro successi di quegli anni, oltre alla già citata
tetralogia "mafiosa", ricordiamo "I
due toreri", "I
due figli di Ringo", "I
due evasi di Sing Sing", "002
agenti segretissimi", "Come
svaligiammo la banca d'Italia",
"I due sanculotti".
Per ognuno si trattò di incassi attorno agli 800-900
milioni di lire, cifre da capogiro.
15.
I
MAESTRI DELLA PARODIA
Nel lungo
corso della loro filmografia comica, i due siciliani
ebbero modo di offrire il meglio di sè nell'arte di
parodiare film famosi. Ogni forma di parodia venne da loro
sfruttata: dal semplice richiamo nel titolo, un espediente
usato più che altro da sceneggiatori e produttori per
attirare più gente, contando sull'onda del successo e
della pubblicità del film parodiato, ma con una trama
assolutamente autonoma e indipendente; fino alla più
completa e approfondita citazione di opere o di generi
famosi, messi alla berlina dall'estro di Franco e Ciccio.
Fu così che nacquero "I
due maggiolini più matti del mondo"
da "Herbie, un maggiolino tutto matto",
oppure "Continuavano a
chiamarli... er più er meno"
ispirato da "Continuavano a chiarmarlo Trintità".
Per questi due lungometraggi si tratta di parodie
circoscritte al solo titolo e con una trama ben diversa;
poi vi sono parodie più "complete", come "Per
un pugno nell'occhio" tratto dal
western "Per un pugno di dollari", "Farfallon"
ispirato da "Papillon" o "Ultimo
tango a Zagarol" da "Ultimo tango
a Parigi" o infine parodie che colpiscono un
intero genere cinematografico, come "Le
spie vengono dal semifreddo" che
richiama nel titolo "Le spie vengono dal freddo"
o di "002 agenti
segretissimi", che ironizzano
entrambi le caratteristiche dei film di spionaggio; oppure
di "Ciccio
perdona...io no!" che, pur venendo
da "Dio perdona...io no!", fa il verso
all'intero genere western.
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