Tutto sulle esperienze
teatrali di Franco e Ciccio
Franco e
Ciccio hanno iniziato la loro brillante carriera nel mondo dello
spettacolo partendo dal teatro, o meglio dall'arte
dell'avanspettacolo, nei piccoli teatri del sud Italia. I due
fecero il loro debutto come coppia nel 1954
al teatro Capital*
di Castelvetrano, in provincia di Trapani, esibendosi nello sketch
di "Core n'grato", una scenetta molto divertente
in cui Franco interrompeva con mille gag (le tante trovate che si
era ingegnato quando si esibiva per strada come strisciante) il
povero Ciccio che cercava di interpretare intensamente questa
struggente canzone napoletana. Questo numero divenne ben presto
uno dei loro cavalli di battaglia. In quello stesso anno fecero
altre tappe nei teatri meridionali di "serie B" con la
compagnia di avanspettacolo di Pasquale Pinto. Fu grazie a
Giovanni Di Renzo, un capocomico siciliano, che Franco e Ciccio
riuscirono a presentare il loro repertorio di avanspettacolo anche
ai grandi teatri italiani.
Nell'ottobre-novembre
del 1957
Franco e Ciccio iniziarono una tournée in Lombardia con lo
spettacolo "Al Texas Club" ideato da Gallucci che
debuttò al teatro Duse di Bergamo.
Nel 1958
furono protagonisti di "Due in
allegria e Cinque in Armonia" ideato da Amedeo Sollazzo
sviluppando l'idea da una rivista poco popolare intitolata
"Un giallo più giallo di un giallo". Lo spettacolo fu
rappresentato per la prima volta al teatro Espero
di Roma. Franco e Ciccio erano i 2 in allegria e facevano degli
sketch di due legionari (situazione ripresa poi nel film del '62
"I due della legione" di Lucio Fulci) mentre i 5
in armonia del titolo erano dovuti alla presenza del complesso Cali.
Questo spettacolo fu anche rappresentato in Francia grazie
all'interessamento di Metz, un impresario francese. La prima tappa
fu il casinò di Nizza e poi andarono in altre bellissime città
francesi tra le quali Cannes. Non parlando bene il francese, Franco e Ciccio
capirono che dovevano puntare tutto
sulle gag visive e fu un vero successo: il pubblico e la critica
si divertirono moltissimo ai loro spettacoli (pur capendo
pochissimo). In quest'anno Franco e Ciccio si esibiscono anche
assieme ad altri artisti in uno spettacolo di numeri staccati in
alcuni importanti teatri del Meridione, tra cui quelli di Reggio
Calabria e Napoli.
Nel 1959
i due attori fecero uno spettacolo di
numeri staccati in alcuni teatri del Veneto. Franco durante questa
tournée fu vittima di un incidente in un teatro di Belluno:
rimase bloccato con delle ballerine nel teatro mentre era
scoppiato un incendio! (Fortunatamente riuscì a trovare
l'estintore e ne uscì indenne). In quest'anno Franco e Ciccio
ricevono anche un prestigioso riconoscimento per gli ultimi due
spettacoli fatti: il premio Mascotte conferito dall'omonima
rivista di avanspettacolo dell'epoca. Il riconoscimento fu loro
consegnato al teatro Delle Vittorie di Roma.
Nella
stagione teatrale 1961-62
Franco e Ciccio furono inseriti nel cast
di "Rinaldo in campo" di Garinei e Giovannini,
una commedia musicale che doveva essere presentata nella stagione
precedente ma che era stata spostata perchè uno dei protagonisti,
Domenico Modugno (che era anche il compositore delle musiche di
questo spettacolo), si era fratturato una gamba. In questo
spettacolo i due comici siciliani ebbero modo di lavorare al
fianco di illustri attori del calibro di Delia Scala e Paolo
Panelli oltre a lavorare di nuovo al fianco di Modugno (avevano già
recitato insieme nei film "Appuntamento a Ischia"
e "L'onorata società"). Fu definito "Il
più grosso successo teatrale di tutti i tempi avvenuto in Italia"
perchè registrò record d'incassi mai raggiunti in questo campo.
La prima di questo spettacolo avvenne al teatro Sistina
di Roma.
Nella
stagione teatrale 1963-64
fecero un'altra commedia musicale scritta da Eduardo De Filippo,
intitolata "Tommaso D'Amalfi" con le musiche
composte ancora da Modugno e con lo stesso Modugno, Liana Orfei e
Giustino Durano protagonisti. Questa volta l'impiego di Franco e
Ciccio non era previsto dall'inizio e quindi De Filippo aveva
creato due personaggi che, come lui stesso aveva ammesso, stavano
un po' stretti ai due comici. Nonostante il loro impegno e quello
degli altri attori il disagio restò. Questa volta lo spettacolo
non ebbe successo e anche la critica diede il proprio giudizio
negativo.
Dopo tutte queste
esperienze teatrali Franco e Ciccio hanno un po' abbandonato
l'attività teatrale per dedicarsi al cinema e non solo. Come ben sappiamo la
loro filmografia è una delle più vaste in assoluto, ma oltre a
realizzare un centinaio di film, i due comici ebbero anche il
"tempo" di partecipare a diverse trasmissioni
televisive, varie serate in giro per l'Italia, promozioni dei loro
film, qualche trasmissione radiofonica.
Tuttavia la passione per
il teatro non era certo sopita, anzi, servì per ricucire lo
strappo che aveva diviso la coppia. Infatti nel 1972 Franco e
Ciccio si erano ufficialmente "separati" in seguito ad
una serie di circostanze: la ripetitività dei copioni proposti al
duo Franchi-Ingrassia imprigionati nel cliché da loro stessi
creato in 12 anni di carriera cinematografica, i primi cali degli
incassi, le
piccole frizioni che i due avevano quotidianamente negli ultimi
lavori a cui parteciparono insieme, l'ulcera perforata che colpì Ciccio a luglio dello
stesso anno e lo tenne lontano dalle scene per un pò di tempo, la
voglia di Franco di ottenere affermazioni personali (interpretò
qualche film e partecipò ad alcuni programmi tv da solo, Ciccio
invece, una volta ristabilito, partecipò a due film con ruoli
drammatici, in cui mise in mostra le sue doti di attore completo
ed ottenne il plauso della critica, grazie a "La violenza:
quinto potere" e al celeberrimo "Amarcord"). In seguito ad alcune
dichiarazioni concilianti rilasciate da entrambi, Franco e Ciccio
si riunirono ed interpretarono verso la fine del 1973
una commedia in testo dialettale siciliano, dal titolo "Il
cortile degli Aragonesi", recitata solo una volta in
teatro poiché la registrazione era destinata ad una trasmissione
televisiva di prima serata di Raiuno.
L'ultimo lavoro
teatrale a cui Franco e Ciccio presero parte fu una commedia
musicale diretta da una loro vecchia conoscenza, Gino Landi, un
esperto di spettacoli di questo tipo. S'intitolava "La
granduchessa e i camerieri" ed era del 1977.
Fu realizzata poco prima della terza lite scoppiata nel settembre
dello stesso anno, appena prima della partenza di Franco per una
tournée negli Stati Uniti senza il suo abituale partner, che
s'impuntò e non volle partire per via di una serie di
inadempienze contrattuali degli impresari italo-americani (erano
saltati degli accordi per i diritti di alcune canzoni americane
che F. e C. avrebbero parodiato) e, per ripicca, Franco lo
sostituì all'ultimo con Lino Banfi. Dopo un periodo buio per
Ciccio, restò quasi 2 anni lontano dalle scene in seguito ad un
esaurimento nervoso, e una fase calante di Franco, la coppia si
riunì nel 1980 e tornò a furoreggiare in televisione grazie al
successo ottenuto dal programma tv "Drim". Da questo
momento in poi Franco e Ciccio si dedicarono praticamente solo
alla televisione.
Dopo la scomparsa
di Franco, avvenuta nel 1992,
Ciccio accettò di tornare in teatro recitando in una
riuscitissima piéce drammatica intitolata "Classe di
ferro" di Aldo Nicolaj con Gianni Santuccio ed in
"Don Turi e Giano di Magonza" presso il
teatro Stabile di Palermo.
* in
alcune fonti, viene riportato invece un nome diverso del teatro,
il "Costa", sempre a Castelvetrano.
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